Dice il saggio:
"Se l'uomo giusto prende la strada sbagliata la strada lo seguirà e diventerà giusta,
viceversa
Se l'uomo sbagliato prende la strada giusta anche in questo caso la strada lo seguirà e diventerà la strada "sbagliata"
Questo fa eco al detto per cui "uno strumento è sempre nelle mani di qualcuno".
Come per la musica, la tecnica è condizione necessaria ma non sufficiente.
Il fatto è che "fare le cose giuste" è molto rassicurante.
Allora, come ben illustra Bateson nel suo "metalogo" sull'ordine, ci sono molti ordini di cui se ne sceglie uno, e ci sono ordini a "diverso livello logico". Allo stesso modo ci sono diversi modi e diversi livelli per "fare la cosa giusta nel giusto modo".
Forse l'uomo giusto è appunto quello che fa tutto questo e lo fa "a modo suo", dove questo suo modo racchiude e narra tutta la sua storia e ne è il risultato. (Hegel: solo il vero è l'intero, non il mero risultato, ma il risultato che contiene tutto il processo che lo ha generato e lo fa essere quello che è).
Se no perché nei corsi di formazione si fanno gli esempi che racconta una storia vissuta? ......certamente sono pieni di "immagini ideomotorie ma poi c'è la storia.(Per non offrire un mero risultato "puramente tecnico") (vedi parabole) (youtube AnthonyRobbins: Roky story)